sabato 17 marzo 2012

No a forme medievali di lavoro

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La redazione IDV
"Su un tema importante e delicato come quello dei diritti dei lavoratori sta andando in scena una sconsiderata commedia degli equivoci. Il governo ha iniziato la trattativa con le parti sociali sostenendo che voleva migliorare la condizione dei giovani e dei precari. Ora Monti e la Fornero vorrebbero chiuderla facendola pagare proprio alle nuove generazioni. Infatti, se la modifica dell'articolo 18 per i neoassunti andasse in porto, è evidente che si scaricherebbe sui giovani una forma medievale di lavoro, in cui non esisterebbe più un giudice terzo, cioè la magistratura, in grado di intervenire sui licenziamenti ingiustificati".
Lo affermano in una nota congiunta il presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, e il responsabile lavoro e welfare del partito, Maurizio Zipponi, che aggiungono: "Non si tratta quindi di far cedere qualcosa ai sindacati: qui si tratta di cedere qualcosa sul fronte fondamentale dei diritti delle persone. E questo è inaccettabile. Non sappiamo poi a quale paese si rivolga Monti quando parla di 'ossificazione del posto di lavoro', visto che in Italia le piccole e medie imprese sono costrette a chiudere, sono in atto procedure di cig e mobilità per 600mila lavoratori e 4 milioni di precari e false partite Iva sono privi di qualsiasi diritto".


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