sabato 31 marzo 2012


31
Mar
2012

I veri poveri e i ricchi evasori


Stando a quanto risulta dall’elaborazione delle ultime dichiarazioni dei redditi Irpef, il reddito medio degli italiani è pari a 19.250 euro all’anno. Di più: un italiano su due (il 49%) dichiara un reddito complessivo lordo annuo che non supera i 15.000 euro, uno se tre non arriva addirittura nemmeno ai 10.000 euro e solo l’1% dei contribuenti dichiara redditi superiori ai 100mila euro. Insomma, si può ben dire che l’Italia è un Paese povero, ma limitarsi a questo significherebbe raccontare solo una parte della verità. Perché accanto ai tanti veri poveri, sempre più strozzati tra l’aumento delle tasse, i continui rincari e le buste paga da fame, ci sono anche i ricchi evasori. Quelli che sono poveri solo per dichiarazione dei redditi, ma che hanno invece case, terreni, auto di lusso, barche. I furbetti che, fregando il fisco, fregano in realtà tutti gli italiani onesti, che invece le tasse le pagano regolarmente, senza sconti, e che quando non ce la fanno sono costretti a indebitarsi e, spesso, perdono tutto.
In Italia l’evasione annua ammonta a oltre 120 miliardi di euro, basterebbe recuperarne la metà per avere risorse sufficienti a finanziare gli ammortizzatori sociali, a sostenere le pensioni più basse, a garantire un vero welfare, ad alleggerire la pressione fiscale. E’ qui che bisogna ristabilire l’equità, perché senza una seria e inflessibile lotta all’evasione l’Italia non potrà mai dirsi davvero un Paese civile.
E’ una battaglia che va combattuta non solo con i blitz della Guardia di Finanza nelle zone dello shopping, ma anche e soprattutto con chiaro e risoluto impegno della politica. E’ dal Parlamento e dal governo che devono arrivare i segnali più importanti. Noi l’abbiamo già fatto. Abbiamo presentato il mese scorso una proposta di legge basata sull’incrocio – grazie all’ausilio di strumenti informatici, tecnici e giuridici – tra i redditi dichiarati e le spese sostenute dai singoli contribuenti nel corso dell’anno.
Insomma, la lotta all’evasione può davvero centrare l’obiettivo, bisogna solo volerla fare. Su questo stiamo aspettando ancora un segnale da Palazzo Chigi: sono sicuro che, se il governo mettesse nella caccia all’evasore la stessa feroce determinazione che mette contro l’art. 18, il problema sarebbe molto presto risolto.


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