Fisco, la rivoluzione copernicana dell'IdV
Misure racchiuse in una mozione appena presentata dall'Italia dei Valori e che ha suscitato l'interesse dell'esecutivo Monti: "Il governo fa sapere di essere interessato alla nostra proposta che andrebbe a rafforzare il decreto liberalizzazioni? Bene, vediamo se passeranno dalle parole ai fatti...", ha dichiarato Di Pietro, precisando che in proposito l'Italia dei Valori ha già elaborato uno specifico disegno di legge.
Tra gli scopi che la proposta si prefigge di raggiungere, la lotta costante all'evasione attraverso una legge che preveda l'incrocio di tre dati: dichiarazioni dei redditi, spese effettuate, informazioni fornite dallo 'spesometro', e la contemporanea riduzione della pressione fiscale attraverso il principio (un patto d'onore governo-contribuente) secondo il quale 'ad ogni euro recuperato dal fisco, deve corrispondere un euro in meno di tasse'.
In pratica cambierebbero radicalmente le modalità per scovare gli evasori. Non più andando a cercare "quanto reddito è stato prodotto, ma quanto è stato consumato, quanti soldi cioè sono stati spesi".
Si recupererebbero così, secondo Di Pietro e Donadi, "almeno 200 miliardi di euro".
"Questa - hanno sottolineato - sarebbe anche una potente arma contro la criminalità organizzata", che incassa dalle sue attività illegali una montagna di liquidità molto difficile da giustificare.
Tra gli altri strumenti da inserire nel quadro della proposta, la 'tax gap', cioè la previsione annuale del recupero dell'evasione fiscale che dovrà essere fatta ogni anno dal governo, e l'inserimento dell'obbligo per il contribuente di riportare, in un prospetto allegato alla dichiarazione dei redditi, beni, immobili e attività finanziarie che si hanno in Italia e all'estero di qualsiasi tipologia.
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