lunedì 6 febbraio 2012

Chi difende i lavoratori?

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La redazione IDV
Lavoro e legge elettorale i temi caldi sui quali si concentra l'azione politica dell'Italia dei Valori. Argomenti soggetti ad un'offensiva senza precedenti da parte delle lobby politiche e industriali oltre che del governo che, soprattutto per quanto riguarda il lavoro ha ingaggiato una dura battaglia contro l'articolo 18, come fosse la causa assoluta della crisi del nostro sistema economico-produttivo-finanziario. Ma quali sono le forze che attualmente difendono i diritti dei lavoratori? Difficile da dire. Per questo l'IdV ha già presentato una mozione per fare in modo che il Parlamento impegni il governo a non modificare l'articolo 18 dello statuto dei lavoratori. Un modo, informa Antonio Di pietro, per "vedere chi sono quei partiti e quei parlamentari che voteranno in favore o contro" le tutele dei lavoratori. Il leader IdV precisa: "Non è che gli investitori non vengono in Italia perchè cerchiamo di dare un po' di stabilità a chi lavora. Sono la malapolitica, la corruzione, la farraginosità della pubblica amministrazione e della buracrazia a rendere non conveniente investire in Italia".
Con questa mozione, sottolinea Di Pietro, "chiediamo che il governo punti tutto su interventi veri, di rilancio della competitività, perché il problema italiano non è certo l'articolo 18, ma la corruzione, la mala-politica, l'imprenditoria sporca. E noi nella nostra mozione gli chiediamo un impegno in questo senso".
Altro tema fondamentale nell'agenda dell'Italia dei Valori, una nuova legge elettorale che salvaguardi il bipolarismo e che preveda l'incandidabilità dei condannati. Solo con queste premesse l'IdV si siederà al tavolo della riforma elettorale. Netta la posizione di Antonio Di Pietro che torna anche a chiedere "rispetto per la volontà popolare di chi ha promosso un referendum per fare in modo che siano i cittadini a scegliere chi mandare in Parlamento e chi mandare a casa. Non possiamo più permettere che siano in pochi a scegliere con dei sotterfugi chi si siederà in Parlamento", precisa il presidente dell'Italia dei Valori che ribadisce il concetto: "devono essere i cittadini a scegliere in un sistema maggioritario e bipolare i loro rappresentanti", con una legge scritta "in modo trasparente, senza sotterfugi, in una commissione parlamentare e non di nascosto nei sottoscala".

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