giovedì 12 aprile 2012

IdV: subito via i rimborsi ai partiti

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Conferenza stampa IdV a Montecitorio, sul tema del finanziamento della politica. Presenti, insieme con il presidente del partito Antonio Di Pietro, i capigruppo di Camera e Senato, Massimo Donadi e Felice Belisario. Chiara la posizione dell'Italia dei Valori, che ha chiesto che tutti i partiti, avendo speso meno di quello che hanno incassato dallo Stato a rimborso delle spese elettorali, rinuncino alla rata di giugno, pari a 100 milioni, così da permettere che quei fondi restino nella disponibilità del governo per interventi urgenti in materia sociale.
Questa la proposta "una tantum" lanciata da Di Pietro, che assicura la disponibilità del partito a interventi legislativi in materia, ma non rinuncerà a un "doppio binario", perseguendo lo stesso obiettivo: riformare il finanziamento alle formazioni politiche eliminando gli abusi, anche con lo strumento dell'iniziativa popolare (referendum abrogativo e proposta di legge di iniziativa popolare, con  la raccolta firme già iniziata).
"Conta l'obiettivo, non lo strumento", dice Di Pietro, secondo il quale il contenuto del provvedimento potrebbe essere veicolato indifferentemente con un disegno di legge da collocare su una corsia preferenziale o con un decreto-legge. Per il leader IdV occorre inoltre, "a regime", fissare un tetto alle spese elettorali, sul modello di quello vigente per le campagne referendarie, e consentire versamenti ai partiti "solo a posteriori", quando le formazioni politiche avranno fornito documentazioni in grado di superare le verifiche di "una autorità indipendente che certifichi la validità delle spese, autorità che identifichiamo nella Corte dei Conti".
Di Pietro ha insistito sulla necessità di affrontare il problema per non ripetere gli stessi sbagli di venti anni fa. L'errore "più grande" che la politica rischia di correre, ha detto l'ex pm, "è tornare a come si comportò dal 1992 al 1994". Allora "per un po' rimase a bocca aperta di fronte a quello che facevano i magistrati, poi optò per la soluzione di coprire tutto con una lenzuolata di leggi che sono servite a rendere impossibile scoprire certi reati". Per questo ha dichiarato Di Pietro, è necessario "attuare l'articolo 49 della Costituzione" sui partiti, perché "o si risolvono questi problemi in pochi giorni, o si rischia la bancarotta democratica".
Le proposte IdV in sintesi:
Doppio binario costituito dalla legge che (si dice di voler presentare e approvare in parlamento ad opera dei partiti) e proposta di legge di iniziativa popolare.
Rinuncia alla rata di luglio dei rimborsi elettorali, pari a 100 milioni di euro, che verranno utilizzati dal governo per le esigenze che riterrà più opportune.
- Tetto per i rimborsi futuri che potranno essere percepiti dai partiti sul modello di quanto previsto dalla legge per i referendum (non più di 500 mila euro per ogni quesito che raggiunga il quorum).
controllo approfondito e nel merito dei bilanci presentati dai partiti da parte della Corte dei Conti, con erogazione dei rimborsi solo dopo che il controllo sia risultato positivo.
L’IdV, che già da tempo pubblica i propri bilanci sul suo sito web, ha deciso di inserire nello statuto la previsione che i bilanci debbano essere certificati da una società di revisori esterna e di indiscutibile autorevolezza.

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