mercoledì 4 aprile 2012

Del dramma degli esodati in tanti se ne accorgono solo ora

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Oggi mi preme scrivervi cosa penso della questione “esodati”. Chi sono gli “esodati”? Chi sono queste persone per le quali è stato coniato un nuovo termine?
Molto semplicemente sono quei lavoratori che hanno interrotto attraverso un accordo con la propria azienda il loro rapporto di lavoro, avendo preventivamente calcolato di andare in pensione con le vecchie norme vigenti al 31 dicembre 2011, e che invece la riforma delle pensioni del Governo Monti condanna ad uno slittamento della data di pensionamento. In pratica, gli esodati, rischiano di trovarsi senza stipendio, ma anche senza pensione per un periodo di tempo non indifferente, e cioè anche per 5-6 anni. Una tragedia che riguarda indicativamente dalle 350 mila alle 360 mila persone.
Non vi sono dubbi, sulla riforma delle pensioni il Governo ha commesso un gravissimo errore, ma ciò che, se possibile, è ancora peggiore, sta cercando di scaricare su altri la responsabilità dello sbaglio compiuto. Le parole del sottosegretario all’Economia Gianfranco Polillo, ospite nella trasmissione In Onda di La7, che afferma testualmente: «Gli esodati hanno firmato un accordo con le aziende; se cambiano le condizioni che hanno legittimato quell’accordo, secondo i principi generali dell’ordinamento giuridico, possono chiedere che quell’accordo sia nullo», potrebbero apparire di buon auspicio, se non fosse che in questo caso per decine di migliaia di persone si materializzerebbe l’incredibile situazione di dover ricorrere al giudice per riottenere il lavoro. Se a tutto ciò aggiungiamo la smentita del ministero del Lavoro Fornero che afferma: “se il sottosegretario ha una buona ricetta per risolvere il problema se ne faccia carico personalmente”, credo di poter affermare che il Governo Monti abbia esaurito la spinta propulsiva di inizio mandato ed ora che è terminata l’illusione del popolo italiano, iniziano a venire a galla i grandi e seri problemi che l’Italia dei Valori ogni giorno cerca di far emergere e allo stesso tempo risolvere attraverso un grande e responsabile lavoro alla Camera ed al Senato.
Due sono le considerazioni da fare. Al momento dell’approvazione del mille proroghe, erano stati in tanti a dire che il problema degli esodati era in gran parte risolto. Se ora sono sempre le stesse persone ad ammettere che la questione è ancora aperta, vuol dire o che non sapevano di cosa parlavano oppure erano in malafede.
La seconda considerazione riguarda il fatto che la soluzione del problema esodati influirà sulla riforma del lavoro, perché costa. Dunque per evitare che a questo problema se ne aggiungano altri, è doveroso che prima il governo risolva la questione esodati e solo dopo si passi alla riforma del lavoro (chiaramente con le dovute modifiche).


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