Breda: uno stabilimento da preservare e tutelare
Come appare evidente e come giustamente sottolineato dal nostro responsabile lavoro regionale Rizzo l’ipotesi di vendita, ventilata sulle colonne del Sole24Ore, rappresenta una seria minaccia per il tessuto produttivo, economico e sociale non solo della provincia ma dell’intera regione Toscana. La Breda di Pistoia, infatti, rappresenta una realtà nella quale si muovono circa 1500 persone che producono lavoro di qualità, effettuato da professionisti. Una grossa opportunità non solo per l’ economia pistoiese ma della regione tutta. Per questo motivo ho presentato un interrogazione al Ministro dello Sviluppo economico ed al ministro del lavoro e delle politiche sociali. Di seguito il testo:
C.4/12992 [Ipotesi di vendita da parte di Finmeccanica dell'industria di Pistoia]
- Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. – Per sapere – premesso che:
l’amministratore delegato di Finmeccanica, Giuseppe Orsi, ha annunciato dalle colonne de Il Sole24 Ore l’ipotesi di vendita dell’industria di Pistoia;
appare inaccettabile che lo Stato rinunci a una fetta importante della propria industria, una fetta produttiva che, anche in questo periodo di crisi, sta lavorando e rappresenta un valore aggiunto imprescindibile per l’economia della provincia di Pistoia e dell’intera Toscana;
la commessa vinta un anno fa per costruire cinquanta nuovi treni veloci, ha infatti, ridato ossigeno al polo produttivo di Pistoia. È inconcepibile che lo Stato, per bocca di un suo dirigente, con una semplice intervista su il Sole 24 Ore e a giudizio dell’interrogante senza il minimo senso di responsabilità sociale nei confronti d’istituzioni, sindacati e territorio,decida di privarsi di un settore così importante dell’industria italiana, specie in un periodo così delicato per la nostra economia, solo perché non fa parte del proprio core business. La vendita della Breda, peraltro, è contro ogni logica e contro il buon senso;
in Toscana è già stato possibile verificare quella che all’interrogante appare l’inconsistenza di una seria politica industriale e delle risposte alla crisi di questo Governo. I casi della Lucchini e della Eaton, solo per citare i più macroscopici, lo mostrano ogni giorno. Ma è davvero difficile riuscire a immaginare che si arrivi persino a destrutturare settori produttivi che non sono in difficoltà;
la Breda è una risorsa fondamentale per tutto il tessuto industriale della Toscana, un fiore all’occhiello del manifatturiero di qualità italiano e, soprattutto, una garanzia di lavoro per oltre millecinquecento famiglie -:
quali iniziative intendano adottare, ciascuno nell’ambito delle proprie competenze, per scongiurare un ulteriore impoverimento produttivo e sociale e la vendita di un settore strategico dell’economia nazionale e locale, anche impegnando Finmeccanica a illustrare le reali intenzioni sugli assetti produttivi in Toscana e sul futuro dell’Ansaldo Breda.
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