Processo breve, la folla a La Russa: "Vergogna". Scontro in Aula
La bagarre si è poi spostata in Aula, dove il ministro La Russa è intervenuto denunciando con toni accesi la contestazione “a due metri dal portone della Camera” e accusando l’opposizione di “essere complice dei contestatori e ancora più violenta”. Il capogruppo del Pd, Dario Franceschini, ha risposto dicendogli di aver provocato i manifestanti e che se ci fossero state reazioni violente le avrebbero di certo condannate. La Russa ha cominciato ad alzare i toni ed applaudire in modo provocatorio contro Franceschini. Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha richiamato più volte La Russa ad “avere un atteggiamento rispettoso verso l'assemblea” e a quel punto il ministro gli ha risposto con un “vaffa”, secondo i testimoni più vicini, confermato da un gesto molto chiaro, anche se poi La Russa ha smentito. La seduta è stata sospesa.
Stamattina, l’opposizione ha chiesto di modificare il processo verbale di ieri e di votarlo con il sistema elettronico, cosa che normalmente non si fa, bastando l'alzata di mano. A essere contestato è il fatto che nel processo verbale “non c'è riferimento all'episodio increscioso con il ministro La Russa”. La votazione è finita in parità e il testo è stato respinto.
“L’opposizione non è complice di alcuna violenza, sicuramente però non può esprimere solidarietà a chi ha deliberatamente messo in atto una provocazione per esacerbare il clima teso in cui oggi il Parlamento discute l’ennesima legge ad personam di Berlusconi. Facciamo presente al ministro La Russa che è a lui, in quanto ministro degli Interni, che spetta la responsabilità dell’ordine pubblico. Ci chiediamo come mai i dimostranti abbiano potuto raggiungere l’ingresso di Montecitorio e come mai il ministro La Russa, se non a scopo di mera provocazione, sia andato loro incontro, uscendo dall’ingresso principale del palazzo”. Così l’Italia dei Valori commenta il grave accaduto di ieri in Aula, attraverso le parole del vice capogruppo dell’Italia dei Valori alla Camera, Antonio Borghesi.
Inoltre questa mattina, il portavoce Idv Leoluca Oralndo ha chiesto “al segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, di salire al Quirinale come capo delegazione delle forze di opposizione per denunciare al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, quello che sta accadendo in Parlamento. La democrazia è in pericolo”.
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