lunedì 10 ottobre 2011

Province, l'IdV non molla: vanno abolite

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La redazione IDV
Domani mattina a Roma, nella sede nazionale dell’Italia dei Valori, Antoni Di Pietro, i capigruppo Belisario e Donadi e il Portavoce Leoluca Orlando annunceranno in conferenza stampa l’imminente consegna delle firme raccolte per la legge di iniziativa popolare sull’abolizione delle Province.
In Italia le Province, intese come ente amministrativo, sono 104, ma all’inizio di quest’anno era prevista l’istituzione di altre 26. Solo per gli stipendi degli eletti, che sono circa 4mila, servono 50 milioni di euro ogni anno. Se però si aggiungono le spese supplementari, dalle auto blu ai viaggi ai rimborsi ecc., la spesa raddoppia.
Queste però sono le briciole. Stando ai bilanci la spesa corrente delle Province ai aggira nell’ipotesi più rosea intorno ai 10 miliardi di euro ogni anno. In cambio di questa spesa folle, i cittadini non ricevono praticamente nulla. Al contrario, la moltiplicazione degli enti amministrativi rende ogni incontro con la burocrazia più difficile e più lungo.
Sulla carta tutti, in campagna elettorale, giurano di voler eliminare questo inutile e immenso esborso. Nei fatti, invece, i partiti non hanno nessunissima intenzione di ammazzare la gallina dalle uova d’oro che permette loro di finanziare la clientela e di mantenere una quantità di funzionari.
Quando, nel giugno scorso, la proposta dell’IdV di abolizione delle Province è arrivata alla Camera, il Pdl, rimangiandosi le promesse elettorali ha votato contro, il Pd di fatto pure, ma senza nemmeno il coraggio di assumersene la responsabilità. Si è astenuto.
A quel punto l’IdV ha deciso di avviare la raccolta delle 50mila firme necessarie per una legge di iniziativa popolare che, come primo passo concreto sulla strada della moralizzazione della vita pubblica e della lotta contro gli sprechi e contro la casta abolisca del tutto, senza perdere tempo, senza giochini e senza trucchi, le Province.


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