sabato 26 novembre 2011

Finmeccanica è solo la punta dell'iceberg

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La redazione IDV
Si dice che i politici sono uguali a prescindere: furbi, doppi, ignobili, voltagabbana. In giro si ripete che "i partiti fanno schifo tutti", che la politica è sporca e la 'Casta' difende compatta i suoi privilegi, scudi, interessi. Lo si legge in rete, blog, post, Facebook, Twitter, Plus e analoghi. Lo si sente al bar, in bus, alle poste, al caf, al cup. Dal medico o sugli Eurostar che sfrecciano verso Nord e pendolano giù a Sud. I media raccontano d’un Paese squassato: corruzione, collusioni, impunità. Insieme, però, i comunicatori di massa producono modelli, desideri e abbagli opposti alla moralizzazione che dovrebbe conseguire alle cronache dell’indecenza.
È vero che la politica italiana è da buttare in blocco, perché in ogni partito c’è puzza, compromesso, clientelismo? Quanto, sulla condanna popolare dell’intero 'palazzo', ci marciano giornali, tv e potentati?
Per rispondere, varrebbe guardare meglio al caso Finmeccanica, di cui il Ministero dell’Economia possiede il 30,2%. L’inchiesta della Procura di Roma sulle controllate del gruppo è dell’anno scorso; a Napoli ce n’è una parallela sugli appalti esteri. Adesso, spuntano intercettazioni e testimonianze con cui i magistrati capitolini stanno ricostruendo gli affari fra politici, dirigenti e imprenditori. Come ai tempi di Tangentopoli, che si sperava finita.
Finmeccanica lavora nell’aeronautica, nei trasporti, nell’energia, nella sicurezza. Costruisce aerei, treni, elicotteri, centrali elettriche; sviluppa tecnologia per lo spazio, sistemi di difesa. Ha 75.197 addetti, ricavi per 18 miliardi di euro e un patrimonio di 7 miliardi (dati del 2010). Parliamo, quindi, di una holding che – chiarisce Maurizio Zipponi, responsabile del Dipartimento Lavoro e Welfare dell’Italia dei Valori – "investe più di Fiat e ha professionalità di altissima specializzazione". Presidente, amministratore delegato e cda di Finmeccanica sono di nomina politica. Dalle indagini in corso stanno emergendo triangolazioni impressionanti. Circolano diversi nomi di big politici. Ci sarebbero mazzette ai partiti. Restando alle ipotesi investigative, gli imprenditori e i fiancheggiatori politici sarebbero gli stessi di altre vicende giudiziarie: "Frode carosello", Telecom Sparkle-Fastweb, inchieste Why not? e sulla centrale a turbogas di Scandale (Kr). Come l’imprenditore Gennaro Mokbel, sponsor dell’ex senatore Nicola Di Girolamo (Pdl), eletto all’estero grazie all’appoggio dell’onorata famiglia Arena e a schede false.
Inascoltata, l’Italia dei Valori denuncia da tempo la gravità della situazione in Finmeccanica. Sta negli atti parlamentari. E oggi, in anticipo, avverte che, accanto alla corruzione, c’è il tentativo di svendere all’estero il meglio della tecnologia italiana.


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