lunedì 1 novembre 2010

Il Governo dei tagli colpisce anche il volontariato
Scritto da Rudi Russo
Venerdì 29 Ottobre 2010 11:55
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È in deciso aumento in Italia il numero di persone interessate a impegnarsi nel volontariato o nel terzo settore, o per iniziative pubbliche di promozione o corsi di formazione. Lo scorso anno, le persone che hanno usufruito dei servizi predisposti dai Centri di servizio per il volontariato (Csv) erano su tutto il territorio nazionale più di 60.000. Tali centri hanno promosso un’importante campagna di sensibilizzazione soprattutto nelle scuole. “
Nel 2009 infatti - spiega Maria Teresa Rosito, una dei responsabili del Coordinamento Nazionale dei centri di servizio per il volontariato (Csvnet) - 2829 associazioni partner del Csvnet hanno setacciato 1824 centri del sapere, 1165 istituti superiori, 395 scuole medie e 264 elementari coinvolgendo 163.000 studenti e 4.680 docenti”.
Il ruolo dei Centri è semplice: procurano supporto logistico economico ma anche formazione e consulenza per associazioni e volontari.
Tutte organizzazioni nazionali con sedi locali hanno scelto negli anni scorsi di fare rete e lavorare anche all'interno di un quadro comune per una maggiore funzionalità e coordinamento: il Csvnet (Coordinamento nazionale dei centri di servizio per il volontariato).
L'occasione per testare la compattezza del Coordinamento è arrivata ad aprile dell'anno scorso, dopo il devastante terremoto dell'Aquila. Durante l'emergenza, il terzo settore è riuscito ad organizzare eventi e giornate di solidarietà per raccogliere fondi e sostenere la popolazione anche attraverso la raccolta coordinata di beni di prima necessità o per un semplice sostegno morale o manifestazione di solidarietà diretta.
La fortuna e orgoglio del terzo settore italiano sta nella legge 266 del 1991 che ha permesso l'affermazione del principio di autonomia del volontariato facendo dei Csv (centri di servizio per il volontariato) veri e propri assi portanti del terzo settore in Italia stabilendo che, a favore dei Csv, gli istituti bancari versino regolari finanziamenti. Ma non solo. Attraverso questa legge è stato istituito un Fondo speciale per il volontariato.
Ma in Italia sono poche le storie con un lieto fine e per il 2011 il terzo settore potrebbe subire un arresto se non una decrescita. Le risorse del volontariato per le emergenze sociali potrebbero infatti andare alla montagna. Lo prevede un progetto di legge presentato dalla Lega e contestato dal vasto mondo di associazioni e Ong impegnate nel sociale. Il progetto di legge in questione è il n. 41 su "Disposizioni in favore dei territori di montagna" presentato dal leghista Roberto Simonetti. L'articolo 5 modificherebbe la legge 266 sul volontariato e permetterebbe l'accesso ai 2,5 milioni di euro destinati al volontariato per le emergenze sociali anche ad interventi per le zone montane.
“Contestiamo il metodo e il contenuto della norma” afferma Andrea Olivero, portavoce del Forum del terzo settore . “Si cambia la legge sul volontariato senza discuterne con gli interessati, una cosa, questa che non avverrebbe in nessun altro ambito”. commenta. “Una proposta di questo tipo conferma la scarsa attenzione di alcune forze politiche verso la società civile”.
I Giovani dell’Italia dei Valori prendono atto dell’ennesima dimostrazione di cecità da parte dell’attuale maggioranza. Berlusconi dimostra di essere terrorizzato dal rischio di doversi confrontare con quei cittadini informati, critici e responsabili che fanno rete per impegnarsi nel civile e non chiedono altro che gli venga concessa la possibilità di continuare a farlo. Uno Stato libero, democratico degno di questo nome deve partire da una società civile attenta. Davvero l’attuale governo pensa di risollevare il Paese attraverso una politica dei tagli che toglie dignità a tutti quegli istituti che svolgono un ruolo fondamentale nel Paese?

Rudi Russo
Coordinatore Nazionale Giovani IDV
Consigliere Regione Toscana

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