sabato 14 agosto 2010

14 Agosto 2010
VOLA L’INFLAZIONE: SERVIZI ESSENZIALI ALLE STELLE, MA IL GOVERNO E’ DISTRATTO



Autore Elio Lannutti Un’altra batosta si abbatte sugli italiani più o meno in vacanza (vista l’aria che tira). L’Istat, l’Istituto Nazionale di Statistica, ha reso noti i dati sull’inflazione a Luglio e le notizie non sono buone: il costo della vita, lo scorso mese, é salito all'1,7% su base annua, dall’1,3% di giugno. Si tratta del rialzo più significativo dal dicembre del 2008, quando la crisi era appena una brezza e non quell’uragano che di lì a poco avrebbe devastato le economie occidentali.
La ripresa dell'inflazione, con buona pace dei vacanzieri in coda su strade e autostrade, risulta trascinata dai prezzi dei beni energetici: la benzina verde è salita dell'8,9% annuo mentre il gasolio per auto ha fatto segnare un rialzo tendenziale del 13,2% (+13,3% a giugno). E’ ora che il Governo si decida ad intervenire su accise e imposte, che pesano per circa il 70% sul prezzo dei carburanti alla pompa e che vengono interamente scaricate sugli automobilisti.
Si infiammano inoltre i prezzi dei trasporti. Di contro continua la gelata sugli alimentari, segno che la crisi, lungi dall’essere passata, sta mostrando tutta la sua virulenza, inducendo le persone a risparmiare anche sul cibo. Ergo, le tavole degli italiani sono sempre più povere.


Ma le cattive notizie per i consumatori non finiscono qui. Oltre all’inflazione galoppante, infatti, arrivano anche i rincari record di servizi essenziali per le famiglie. Questa volta i dati arrivano dallo stesso Ministero dell’Economia che è stato costretto ad ammettere come, in un 2009 martoriato dalla crisi, il prezzo dell'acqua (di cui l’esecutivo vorrebbe privatizzare la gestione, con conseguenze facilmente immaginabili) sia cresciuto del 6% e quello dei rifiuti del 4,5%. La rilevazione del Ministero svela anche aumenti da primato per le tariffe dei biglietti di treni e traghetti. Il trend è tanto più preoccupante, se si considera che i rincari hanno interessato i prezzi sottoposti a regolamentazione che, per stessa ammissione del dicastero di via XX Settembre, ''hanno registrato fin dall'inizio dell'anno una ripresa della dinamica di crescita con tassi saliti da poco meno del 2% al 3,5% circa di fine 2009''. Il rincaro delle tariffe ha riguardato sia le ''controllate a livello nazionale sia le regolate localmente''. Fra tutti, guarda caso, spiccano gli aumenti che vanno a colpire direttamente le tasche dei cittadini in ferie. Costa di più prendere i traghetti (+7,3%), i treni (+4,6%) e l’ingresso ai musei (+4,4%). Il Governo (se c’è, visto i tempi) batta un colpo!

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