giovedì 29 luglio 2010

Sistema sanitario e politiche di coesione sociale
Scritto da Maria Luisa Chincarini
Mercoledì 28 Luglio 2010 15:05
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Quello dell’Italia dei Valori è un sì convinto al documento di programmazione economica e finanziaria per l’anno 2011. Io mi limito ad esprimere un parere sulla parte relativa alla Sanità, che, d’altronde, rappresenta circa i 2/3 dell’intero Bilancio Regionale. Bisogna poi riconoscere che negli ultimi dieci anni la Regione Toscana ha perseguito gli obiettivi di qualità dell’offerta sanitaria e sostenibilità finanziaria, attraverso una costante integrazione delle scelte in ambito socio-sanitario.

I risultati sono noti a tutti. Noi dell’Idv siamo convinti che il livello raggiunto dagli standards qualitativi del servizio sanitario regionale sia uno dei principali, se non il principale motivo di coesione sociale all’interno del nostro territorio.


I risultati raggiunti attraverso i Piani sanitari 2005-2007 e 2008-2010 sono del tutto apprezzabili. Questo non vuole dire però che non presenti alcuni punti critici, che devono essere affrontati e migliorati. Mi preme ad esempio sottolineare che, se da una parte abbiamo raggiunto livelli di eccellenza di assistenza medica - con alcuni ospedali ritenuti tra i migliori su tutto il territorio nazionale - dall’altra va fatto uno sforzo maggiore per migliorare ulteriormente i servizi infermieristici, essenziali per la presa in carico e la cura del malato.
Non posso poi non osservare un altro punto critico del nostro sistema sanitario: l’eccessiva burocratizzazione. Ad un elevato standard qualitativo dei servizi deve necessariamente corrispondere uno snellimento dei processi burocratici, che rischiano di inficiare tutto il sistema, creando disagi, costi e lungaggini. Anzi spesso la burocratizzazione addirittura i medici dal loro principale dovere (occuparsi dei malati), dovendosi dedicare alla compilazione di innumerevoli moduli.


Il documento di programmazione economica e finanziaria affronta poi altri aspetti del sistema sanitario regionale che vanno migliorati. Siamo quindi fiduciosi che verranno affrontati nell’arco dei primi tre anni di questa legislatura.

Tra le priorità programmatiche e progettuali ricordiamo:

• L’integrazione socio-sanitaria, attraverso la costruzione del nuovo Piano Socio Sanitario, che costituisce l’occasione per consolidare le attività di sostegno al bisogno di salute della popolazione toscana in una logica di continuità dei servizi;

• L’introduzione di strumenti per attivare la “sanità d’iniziativa”, consolidando le capacità del sistema sanitario regionale di essere “proattivo”, offrendo un servizio sempre più personalizzato e appropriato;

• Conferma del progetto per la non autosufficienza, al quale la Regione ha dedicato 80 milioni di euro, senza ricorrere al prelievo fiscale, e il potenziamento della rete di assistenza domiciliare, con l’estensione di quanto previsto dalla legge regionale 66/2008 ai disabili.

• La creazioni di quattro nuovi ospedali di Lucca, Pistoia, Prato e Massa Carrara, a cui si aggiunge il progetto del nuovo ospedale di Livorno, per il quale è stato recentemente firmato un accordo di programma;

• Razionalizzazione della gestione amministrativa e del processo di deospedalizzazione, complementare al programma di investimenti per la riorganizzazione e ristrutturazione della rete dei presidi ospedalieri;

• Perseguire una maggiore trasparenza di ciascun attore del servizio sanitario, anche attraverso l’accountability.

Nel Dpef si legge inoltre che la Regione promuoverà anche l’ulteriore valorizzazione del patrimonio di associazionismo e volontariato, che rappresenta una caratteristica distintiva della Toscana, con l’obiettivo di mantenere e rafforzare un efficace sistema di welfare. Il nostro è quindi un sì convinto a questo Dpef, certi che la strada intrapresa dalla scorsa amministrazione in materia di Sanità non sarà abbandonata, nel tentativo di continuare nel solco della ricerca di un sistema sanitario di alta qualità ma anche sostenibile economicamente.


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