lunedì 19 luglio 2010

Paolo Borsellino vive
Scritto da Rudi Russo
Lunedì 19 Luglio 2010 10:05
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Il 19 luglio del 1992 l’Italia perde uno dei simboli della lotta contro quella criminalità organizzata che da Palermo a Milano dispensava terrore, corruzione, morte. Paolo Borsellino e gli uomini della sua scorta vennero tragicamente uccisi con un'esplosione a Palermo, in via Mariano d'Amelio dove viveva la madre di Borsellino e dalla quale il giudice quella domenica si era recato in visita. Avvenne per mezzo di una Fiat 126 contenente circa 100 chilogrammi di tritolo.

I Giovani dell’Italia dei Valori ricordano Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina per il loro coraggio, la loro irriducibilità nella ricerca della verità, anche in assenza della serenità necessaria per poter operare in situazioni difficili.
Oggi saremo a Palermo, per ricordare al mondo intero che non sono riusciti ad uccidere Paolo, poiché le sue idee, quelle di Falcone, di padre Puglisi, di Ninnì Cassarà, di Carlo Alberto Dalla Chiesa, Pio La Torre, Piersanti Mattarella, Peppino Impastato camminano sulle nostre gambe.
Oggi siamo a Palermo per dimostrare che l’Italia intera senza divisioni, ricorda Paolo Borsellino e chi come lui ha dato un contributo determinante affinchè, in questo Paese, la superbia, la corruzione, la meschinità, non fossero una costante, in grado di sostituire la libertà degli uomini onesti.
Oggi siamo a Palermo per chiedere a gran voce chi sono i veri mandanti della strage di Via d’Amelio, i burattinai che controllavano gli esecutori materiali dell’attentato.
Oggi siamo qua per non dimenticare un eroe, lasciato sempre più solo da uno Stato che troppe volte dimentica di rendere grazie a chi veramente ha reso in maniera lodevole e coraggiosa servizio a questo Paese.
Oggi siamo qua per pretendere la restituzione dell’agenda rossa di Paolo Borsellino in cui erano presenti importanti appunti sulle indagini che stava portando avanti, inspiegabilmente sparita (o meglio, tutt’altro che inspiegabilmente) nel momento dell’attentato.
Oggi siamo qua, per chiedere che venga fatta luce sulle responsabilità delle istituzioni nella morte di Paolo Borsellino e fugare ogni dubbio sul paradosso di un uomo ucciso dallo stesso Stato per la cui libertà combatteva.
Oggi siamo qua per gridare per l’ennesima volta insieme a Salvatore Borsellino: RESISTENZA, RESISTENZA, RESISTENZA!


Rudi Russo
Coordinatore Nazionale Giovani IDV
Consigliere Regione Toscana

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